Il Pfizer gate passa ufficialmente nelle mani della Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office, o Eppo) che ha avviato un’inchiesta sulle trattative sui vaccini anti-covid 19 tra la Presidente della Commissione Europea – Ursula von der Leyen – ed Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer. Le accuse riguardano presunti illeciti penali, quali interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di Sms, corruzione e conflitto di interessi.
Oggetto dell’inchiesta è proprio lo scambio di messaggi telefonici tra vom der Leyen e Bourla, tramite i quali sono state negoziate le forniture di circa 1.8miliardi di vaccini, messaggi, però, che l’Unione Europea ha dichiarato di non poter essere in grado di recuperare.
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Le prime indagini erano state condotte dalla magistratura belga nei primi mesi del 2023 in seguito alla denuncia del lobbista locale Frédéric Baldan, alla quale si erano uniti i Governi di Polonia e Ungheria. Baldan ha poi presentato un’ulteriore denuncia alla Corte UE di Lussemburgo, dichiarando come la negoziazione via Sms di € 35miliardi ha minato “la moralità pubblica, la legittima fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee e la trasparenza”. Persino il New York Times si è mosso per via legale contro la Commissione Europea, che si era rifiutata di rivelare il contenuto dei messaggi.
La EPPO, un organo europeo indipendente, ha il compito di indagare – ed eventualmente mandare a processo – i soggetti potenzialmente responsabili dei reati che ledono gli interessi finanziari europei. Particolarmente considerata è la questione degli sprechi, secondo Politico almeno 215 milioni di dosi di vaccino sarebbero infatti state cestinate dai Paesi UE, per una perdita complessiva di € 4miliardi.