Nella notte di ieri l’Iran ha lanciato una rappresaglia contro Israele colpendolo con sciami di droni e lanci di missili, la stragrande maggioranza dei quali sarebbe però stata intercettata.
La missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite ha fatto sapere che l’azione militare di Teheran contro Israele «si è basata sull’Articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, relativo alla legittima difesa» in risposta all’attacco subito al proprio Consolato di Damasco. «La questione può considerarsi conclusa», fa sapere l’Iran, quindi sembrerebbe che si sia trattato di un attacco dimostrativo, una ritorsione simbolica e limitata.
Si minaccia una risposta «notevolmente più intensa» qualora Israele insista nei suoi attacchi diretti. Ora si attende la reazione di Tel Aviv che – con le sue continue provocazioni e il massacro dei Palestinesi all’interno della Striscia di Gaza – ha più volte dimostrato la chiara intenzione di estendere il conflitto nel Medio Oriente.
Il Segretario Nazionale di Indipendenza, Gianni Alemanno, ha dichiarato: «Come siamo arrivati a questo punto? Ci siamo arrivati perché l’Occidente ha assistito inerte a mesi di massacro a Gaza da parte di Netanyahu, permettendogli anche di attaccare obiettivi iraniani sensibili proprio in questo momento delicatissimo. Solo il senso del limite, da una parte come dall’altra, può fermare una escalation che rischia di portarci verso l’abisso di un conflitto mondiale. Ma il Governo italiano, come la stessa opposizione di sinistra, deve cambiare radicalmente la sua strategia internazionale, deve smetterla con il suo oltranzismo occidentalista per diventare operatore di pace, se non vuole essere responsabile di questo immenso pericolo a cui è esposto anche il nostro popolo».