NON IN MIO NOME.

Il generale Cavo Dragone, italiano in servizio NATO, annuncia che ci prepariamo ad attaccare la Russia. Attacchi di guerra ibrida, ma che inevitabilmente porterebbero ad un conflitto armato. Sono dichiarazioni di un mese fa, ma che vengono fatte uscire nel momento in cui Trump e Putin stanno lavorando per arrivare finalmente alla fine dell’inutile guerra in Ucraina. Un generale che parla senza che il governo della propria nazione abbia mai assunto decisione di questa gravità. Parole che diventano macigni sulla pace, che spingono verso un conflitto che rappresenterebbe la rovina per italiani ed europei. A nome di chi parla questo signore? Chi ha interesse a perpetuare il conflitto con la Russia? Perché il solerte ministro Crosetto, sempre rapidissimo ad intervenire quando si tratta di condannare il generale Vannacci o di prendere a calci nel sedere militanti del suo partito colpevoli di aver cantato a casa loro canzoni che non gli piacevano, non sente la necessità di dire nulla sulle parole di questo alto ufficiale che lui stesso ha mandato ai vertici della NATO? Non possiamo accettare passivamente che questi servi dei mercanti di armi ci portino ad una guerra da cui non avremo nulla da guadagnare ma solo devastazioni e morti.

NON IN MIO NOME!

Sempre in prima linea con Gianni Alemanno
“Combattere è un destino”
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