Bisogna schierarsi, perché il redde rationem sta arrivando. Se non ora quando?

Lascia perplessi che la discussione incentrata sulla nuova strategia di sicurezza degli USA, come esplicitata nel nuovo documento prodotto dall’amministrazione Trump, in Europa sia stata derubricata ad un attacco del presidente americano al nostro continente, ad una volontà di abbandono dell’Ucraina ed infine ad un tentativo del tycoon di influenzare le elezioni nei paesi dell’Unione, ignorando totalmente la portata epocale sul piano culturale che sottende e guida quelle nuove linee strategiche. Portata culturale immediatamente colta da Putin, a dimostrazione della miseria di una classe dirigente europea incapace di guardare oltre il proprio marciapiede. Gli USA di Trump condannano senza sconti il modello culturale che ha egemonizzato il pensiero occidentale negli ultimi decenni: l’utopia del mondo senza confini, la supremazia delle istituzioni sovranazionali, il velleitarismo della debolezza additata a valore fondante delle relazioni tra popoli ed individui. La nuova epoca sarà caratterizzata da un ritorno alla sovranità dei popoli, alla centralità delle radici identitarie delle civiltà, ad un equilibrio che si costruirà in un rapporto di forze militare ma soprattutto culturale tra le differenti potenze. Un futuro, oramai prossimo, verso il quale l’Europa giunge indebolita per essere stata logorata al suo interno proprio dall’Unione Europea, nata non per costruire un continente più forte, per esaltare la civiltà europea, per restituire il ruolo che Roma Berlino e Parigi hanno avuto nella storia, ma per fare esattamente il contrario: annichilire l’identità dei popoli europei in vista di una grande melassa mondiale dove cancellare le differenze, in un mondo in cui è il singolo e non la sua comunità a doversi confrontare con altri individui atomizzati, privati di un’appartenenza, senza radici e storia. Una costrutto burocratico dove le vite delle persone sono regolate da cavilli e leggi, espressione non della civiltà di appartenenza, ma di un modello utopistico creato da élite illuminate. Ed oggi che questo incubo sta crollando, quelle stesse élite che fino a ieri inculcavano nei nostri giovani l’orrore per la guerra e l’esaltazione per la debolezza, cercano la loro salvezza nella riproposizione di un conflitto insensato con la Russia, al fine di difendere i propri ruoli e privilegi, messi in pericolo dalla rabbia dei popoli devastati da scelte economiche condizionate da ideologie universalistiche e invasi da orde di schiavi fatti entrare in Europa per gli spropositati guadagni di speculatori ed usurai. Oggi il conflitto non è tra europei e russi o tra europei e americani, ma tra chi difende la propria identità e sovranità dagli interessi di oscuri funzionari al servizio della finanza senza volto. Ed oggi bisogna schierarsi, perché il redde rationem sta arrivando. Se non ora quando?