A pochi giorni dallo stupro perpetrato da una banda di nord africani di una ragazzina a Tor Tre Teste, davanti agli occhi del ragazzo immobilizzato, ancora un’altra giovane donna viene violentata a Roma e ancora da tre nord africani. Questo mentre ci si continua a baloccare con i centri in Albania; mentre Chiesa, ONG e sinistra varia continuano a difendere l’immigrazione senza regole. Tra la filosofia di chi esulta perché finalmente l’Europa ci dà ragione (ma non si sa quando) e la vigliaccheria di chi ci vorrebbe inermi davanti all’invasione che viene dal Mediterraneo, c’è la realtà dei nostri quartieri, l’insicurezza per donne, ragazze non più libere di girare per le nostre città, preda di barbari consapevoli della loro sostanziale impunità. È ora che, aspettando Bruxelles e la sua svolta che forse avverrà a giugno, il governo italiano intervenga per difendere i suoi cittadini.
Bloccare le frontiere si può e si deve fare (Salvini ministro ci riuscì, aggredito dai magistrati ma portò a casa il risultato). Cacciare senza tanti scrupoli i selvaggi che scorrazzano per la nostra terra deve essere un imperativo.
Se non ora quando?