Ieri grazie ai ragazzi di Roma ai Romani la possibilità di confrontarsi insieme a Francesco Mancinelli e Massimo Arlechino con la nostra storia, con il senso dell’essere comunità e con l’attualità della militanza come scelta di vita. Aveva ragione Francesco, un incontro utile per imparare e non per mettersi in cattedra. La gioia di vedere l’entusiasmo negli occhi di giovanissimi che nel nichilismo della modernità, nel nulla dell’epoca che viviamo, hanno scelto di riconquistare il loro essere, di combattere per la loro identità ed il loro popolo. Una sferzata che ad un vecchio arnese come il sottoscritto serviva, davvero. Grazie ragazzi. (Chicco Costini)

La giornata di ieri si era presentata difficile già per il posto, dal nostro arrivo, in piena Porta Portese nel giorno di domenica mattina, con quel mercatone, che ci ha messo in seria difficoltà … ma un piatto di sana pasta alla carbonara alla fraschetta del buon Guido (in trasferta, a seguire come sempre “la magica” a Cremona) ha risollevato il morale azzerato.
Il locale semi-attrezzato e l’amplificazione sono stata la seconda difficile prova ma per decenni abbiamo svoltato situazioni ben più difficili. Gli Dei misericordiosi ( … e le divine bestemmie di Silvia la Carogna) hanno fatto il resto, accompagnando in allegria la nostra buona domenica.
Un grazie ai giovani militanti di “Roma ai Romani” e al Movimento Indipendenza, che seguono le sorti dei loro leader Giuliano e Gianni, attualmente “ospiti delle patrie galere ” di Stato.
Grazie a Chicco e Massimo per la loro presenza e per il loro intervento.
Grazie a Stefano che ha contribuito in maniera determinante alla logistica ed al supporto. Grazie alla presenza sempre gradita di Maria Carla, Luigi, Pietro e di tutti gli altri Camerati e Compagni di Lotta.
Grazie sempre a Nicolò e Fabian della Vecchia Sezione con cui la Freccia Nera vive in perenne simbiosi di genere musicale, immaginari ed Impero Interiore.
Il nostro rito di formazione, ricordo, memoria e testimonianza è stata consumato, soprattutto alla faccia di coloro i quali continuano a sostenere che “la inutile testimonianza di formazione e guida” serve a ben poco; ed è meglio sedere nelle lucide stanze del potere a premere i bottoni ( ma quale potere e quali bottoni ?!… i bottoni che gli auto-conservatori destri spingono sono quelli per conto del nemico principale).
Le note e le parole delle nostre canzoni sono giunte sicuramente oltre le sbarre, come saluto sereno alla dignità dei carcerati, tutti indistintamente, che subiscono la logica del sovraffollamento e della disorganizzazione, di uno Stato assente e supino ben predisposto solo a logiche questurine e baronali, dimenticando Sanità, Scuola, Istruzione, Sovranità e Libertà.
L’unica Nazione Sociale che esiste e resiste, siamo noi, discendenti diretti di Goffredo Mameli, di Carlo Pisacane, di Fra Diavolo e del comandante Carmine Crocco, la sintesi perfetta della nostra migliore ribelle eresia. Chi vuol capire capisca cosa significa per Noi mobilitazione, militanza e lotta politica. Tutti i nostri fratelli caduti ed i Padri Ancestrali (Patria viene dal latino Pater) ci guidano dall’Alto; ed il mondo del Nulla ha già perso la battaglia finale, perché nonostante il vento … noi siamo ancora qui. (Francesco Mancinelli)