Le elezioni in Toscana, scontate nel risultato finale, sono però anche la dimostrazione plastica degli errori del cdx al governo.

L’aumento, oramai irrefrenabile dell’astensionismo, che supera stabilmente il 50% degli aventi diritto, conferma che la maggioranza degli italiani non si riconoscono più in un’offerta politica e evidentemente sentita sempre più estranea. Al cittadino medio poco importa della politica estera, degli scenari geopolitici, inconsapevole nella gran parte dei casi delle ricadute che alcune scelte hanno sulla vita comune.
Basti pensare ai danni che la guerra con la Russia sta provocando in tutta Europa anche solo banalmente in termini di costi dell’energia.
Ma l’italiano medio vuol vedere affrontati i problemi che vive quotidianamente: sanità, sicurezza, pressione fiscale. Nella gran parte si era affidato al centrodestra fidandosi delle promesse elettorali: blocco delle frontiere, flat tax, rilancio dei servizi pubblici. Promesse tutte costantemente tradite. Vede le tasse crescere di giorno in giorno e sente Tajani difendere le banche; vede i propri quartieri trasformati in giungla da immigrati senza controllo e sente la Meloni bearsi di un decreto flussi che porterà milioni di disperati in Italia, nell’interesse di imprese in cerca di manodopera a basso costo.
L’italiano medio chiede posti letto in ospedale e presidi sul territorio, ma assiste invece all’acquisto di armi per guerre di cui nessuno sente il bisogno. Ed allora gli slogan urlati da Vannacci, costrettosi dentro un partito che si è giocato la credibilità appoggiando Draghi, diventano inutili vocalizzi che non incantano più nessuno. E se una parte dell’astensionismo è formato da dementi convinti che votare sia inutile a priori, cresce però la componente di chi non sa più chi votare perché non si riconosce né nelle parole né nella prassi dei partiti che dovrebbero rappresentarlo. Rimangono così solo i clientes, quelli che dal potere hanno da guadagnare: i parassiti alle spalle di deputati e consiglieri regionali preoccupati solo di ottenere prebende e poltroncine con cui dare un senso a vite altrimenti inutili.

Per questo è necessario dare forma ad una formazione realmente sovranista, che nei fatti e non negli slogan metta gli italiani prima di folli ideologie utopistiche e al tempo stesso prima di usurai e finanzieri.
Il Movimento Indipendenza di Gianni Alemanno è al lavoro anche per questo!